Alla ricerca del selfie perfetto: il difficile rapporto tra chirurgia estetica e social
Tra cani e gatti, auto e spaghetti, il corpo umano rimane sempre il protagonista delle foto che si vedono sui social network. Così le nuove generazioni danno sempre più importanza alla propria immagine, alla ricerca di una foto perfetta che riceva l’approvazione, nella forma di like e cuoricini, da parte della moltitudine di seguaci.
La maggior parte degli interventi per migliorare l’aspetto fisico oggi viene effettuato su ragazzi giovani, tutti alla ricerca del selfie perfetto.
La causa di questo trend è da attribuire all’uso smodato dei filtri che consentono di postare immagini impeccabili su Facebook e su Instagram, diffondendo un modello di bellezza non autentico, ma desiderabile. Noi chirurghi plastici ci troviamo sempre più di fronte a questi nuovi pazienti, che prendono appuntamento tramite WhatsApp, Telegram o Messenger piuttosto che una semplice telefonata. Giovani pazienti che hanno un po’ modificato il nostro modo di lavorare. Inevitabilmente anche il nostro modo di approcciarci a questa tipologia di pazienti è cambiato così come la modalità di trattare gli inestetismi. Ma occorre fare attenzione a non cadere anche noi nella trappola dell’essere e dell’apparire.
La chirurgia plastica estetica nasce proprio per migliorare l’aspetto di coloro che non si sentono del tutto a proprio agio con il proprio corpo.
E in molti casi, rivolgersi al chirurgo estetico ha effetti positivi, anche sulla propria autostima. Sebbene con gli anni le tecniche si siano perfezionate e diventate più sicure è fondamentale affidarsi sempre a chirurghi seri e affidabili. Quando il paziente decide di ricorrere ad un intervento di chirurgia plastica estetica è fondamentale che tra paziente e chirurgo si stabilisca un rapporto empatico e di fiducia. Indispensabile e preliminare è il colloquio durante il quale si procede ad un’accurata raccolta di dati. È importante, una volta posta l’indicazione all’intervento, una pianificazione dello stesso: spiegare i benefici ma anche gli svantaggi, la localizzazione delle cicatrici e la loro possibile evoluzione.
Ricordo sempre ai miei pazienti che noi siamo chirurghi plastici dotati di bisturi, non “maghi con bacchetta magica”.
E non va dimenticata la sfera psicologica: il cambiamento è radicale e per sempre. Non si può tornare indietro. Non si può togliere e mettere a piacimento!
Per approfondire l’argomento vi lascio all’intervista realizzata da FM Italia Tv.
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