La carbossiterapia per trattare cellulite e adiposità

Chili di troppo, adopisità localizzate, gambe pesanti, giro vita ben oltre i  60 cm e poi lei… la tanto odiata e temuta cellulite che infrange il desiderio di buona parte delle donne di una prova costume perfetta! Eh si perché, dopo mesi passati  in palestra a tonificare e rimodellare, ora che l’estate è arrivata siamo tutte alle prese con la tanto temuta buccia d’arancia.

È stato ampiamente studiato e dimostrato che la cellulite non ha niente a che vedere con il peso corporeo. Si può essere magre quanto in sovrappeso ma l’odiata buccia d’arancia accomuna tutte. La cellulite è una malattia meglio nota come PEFS (pannicolopatia edemato- fibro- sclerotica) e ne soffre circa l’80% delle donne. Le cause della cellulite sono molteplici: fattori primari quali razza, sesso e familiarità che non possono essere eliminati; fattori secondari legati ai picchi estro-progestinici del ciclo; fattori aggravanti quali sedentarietà, dieta scorretta, postura sbagliata, stress, fumo e alcool.

Quando non si interviene in tempo si passa dal I° stadio (cellulite edematosa) caratterizzato da edema (gonfiore) dei tessuti e senso di pesantezza alle gambe al II° stadio (cellulite fibrosa) in cui, per il cattivo drenaggio e l’insufficiente ossigenazione dei tessuti, le cellule adipose rimangono imprigionate con conseguente fibrosi reattiva, formazione di micro noduli, cute spenta e fredda, presenza di teleangectasie. Da qui si passa al III° stadio (cellulite sclerotica) con rallentamento del flusso sanguigno e linfatico, noduli dolenti, sclerosi dei tessuti che risultano dolenti alla palpazione.

Che fare? Combattere. La cellulite va affrontata e curata. I rimedi cominciano dal medico estetico e finiscono a tavola. Alimentazione sana ed equilibrata, sport, abitudini di vita regolari aiutano e mantengono nel tempo i risultati ottenuti con le terapia. La cellulite oggi si combatte con una terapia indolore ed efficace: la Carbossiterapia. La CO2 è un gas inodore, incolore e rappresenta con l’acqua il prodotto finale del metabolismo degli esseri viventi. Ha la capacità di diffondere rapidamente nel circolo dove è trasportata sotto forma di ione bicarbonato, in parte combinata chimicamente con l’emoglobina e le proteine plasmatiche e in parte in soluzione. I suoi benefici sono molteplici:

  • il gas determina una vasodilatazione diretta con aumento della velocità del flusso sanguigno e apertura dei capillari soffocati da un eccesso di liquidi di ritenzione e da cellule adipose. Il sangue scorre più veloce, i tessuti sono più ossigenati, le scorie vengono più facilmente smaltite.
  • il gas svolge sul tessuto adiposo un effetto lipolitico diretto (rottura dell’adipocita) legato all’azione meccanica del flusso del gas e un effetto lipolitico indiretto legato alla capacità del gas di aumentare la disponibilità di ossigeno nei tessuti ( riattivazione degli enzimi in grado di sciogliere il grasso).
  • migliora in generale l’aspetto della pelle che risulta più tonica, più compatta, più luminosa. L’aumento del flusso sanguigno e l’ossigenazione dei tessuti stimolano i fibroblasti a produrre acido ialuronico, collagene e fibre elastiche. 

Le principali applicazioni della carbossiterapia sono:

  • Cellulite (PEFS). Nella sindrome cellulitica le cause più importanti sono le alterazioni del microcircolo e del tessuto adiposo stesso. La carbossiterapia inverte questo processo: il sangue scorre più velocemente, i tessuti sono più ossigenati, le scorie vengono smaltite e così irregolarità cutanee ed edemi si risolvono.
  • Adiposità localizzate su addome, sui fianchi, cosce e ginocchia: il gas riesce a rompere le membrane degli adipociti (le cellule che costituiscono l’adipe) e a ridurre così i volumi di pancia, fianchi, glutei.
  • Lassità cutanea – rughe – smagliature – cicatrici. Stimola il fibroblasto svolgendo un’azione biostimolante.

La carbossiterapia è una “procedura medica” che può essere eseguita solo da un medico qualificato in ambiente idoneo. È una pratica sicura senza rischi per la paziente. L’anidride carbonica è atossica, batteriologicamente pura e non provoca embolia. Non esistono effetti collaterali se non qualche piccolo livido creato dal microago. È controindicata in gravidanza, in caso di infarto acuto e di gravi malattie renali e polmonari.