Cellulite: verità, rimedi e falsi miti

La cellulite è indubbiamente il punto debole delle donne. Colpisce l’80% del genere femminile. Se aggiungiamo  anche antiestetici cuscinetti di grasso, resistenti a diete e ginnastica, l’argomento diventa insopportabile.  Rimedi per la cellulite probabilmente ne avete provati tanti, ma nessuno ha funzionato come speravate. E così vi sentite demoralizzate e insoddisfatte per tutti i soldi spesi inutilmente in creme, pillole, massaggi, scrub, iniezioni e trattamenti vari. Forse nessuno vi ha mai spiegato che tutti questi trattamenti si basano su una concezione sbagliata della cellulite e sembrano ignorare qual è la sua vera causa di quella che viene considerata una malattia a tutti gli effetti, meglio nota come FEPS o pannicolopatiaedemato- fibro- sclerotica.

Cause. Le cause della cellulite sono molteplici: fattori primari quali razza, sesso e familiarità che non possono essere eliminati; fattori secondari legati ai picchi estro-progestinici del ciclo; fattori aggravanti quali sedentarietà, dieta scorretta, postura sbagliata, stress, fumo e alcool. Clinicamente si manifesta con edema (gonfiore) dei tessuti e senso di pesantezza alle gambe ( I° stadio: cellulite edematosa), per poi passare ad un cattivo drenaggio e insufficiente ossigenazione dei tessuti, le cellule adipose rimangono imprigionate con conseguente fibrosi reattiva, formazione di micro noduli, cute spenta e fredda, presenza di teleangectasie ( II° stadio: cellulite fibrosa). Successivamente subentrano un rallentamento del flusso sanguigno e linfatico, comparsa di noduli dolenti e sclerosi dei tessuti ( III° stadio: cellulite sclerotica).

Rimedi. «Nonostante l’attività fisica faciliti il dimagrimento, il grasso di queste zone è difficile da eliminare -spiega la Dr.ssa Antonella Gallodoro – probabilmente per cause metaboliche e costituzionali». Fortunatamente oggi i rimedi alla cellulite ci sono e non sono impossibili a patto di non attendersi miracoli e scegliere trattamenti giusti e mirati. Affidarsi a medici esperti in grado di offrire trattamenti combinati e tecniche collaudate, senza rischi. Un trattamento specifico per combattere il grasso localizzato su glutei, fianchi, addome ma anche, braccia e collo è l’intralipoterapia.

L’intralipoterapia prevede l’iniezione di un farmaco specifico. “Aqualyx” e “Alidya” sono due  dispositivi medici iniettabili per il trattamento non chirurgico delle adiposità localizzate. La prima contiene una molecola di acido desossicolico modificata, che rende la preparazione un po’ meno potente e quindi più sicura. La sostanza colpisce direttamente le cellule adipose, provocando lo scioglimento del grasso, che poi viene eliminato dall’organismo. La seconda è una soluzione che permette di rimuovere con straordinaria efficacia, quegli elementi tossici che, depositandosi nel tessuto, causano infiammazioni ed inestetismi; favorisce quindi l’ossigenazione, il ripristino del microcircolo e il miglioramento delle zone affette dalla cellulite. La tecnica di intralipoterapia richiede pochissimi punti di accesso e permette una diffusione molto omogenea del farmaco in una zona relativamente estesa. In base al problema da risolvere, servono da 2 a 7 sedute, a cadenza settimanale.  Le uniche controindicazioni sono la tendenza a gravi allergie, le malattie da insufficienza d’organo grave, la gravidanza. Gli effetti collaterali sono ridotti al minimo. È possibile percepire un leggero bruciore nella zona trattata e riscontrare una leggera ecchimosi: situazioni che si risolvono nell’arco di pochi giorni. Si tratta però di un trattamento che non sostituisce la chirurgia: in caso di concentrazioni adipose importanti è sempre consigliabile una liposuzione.

La carbossiterapia. «Per migliorare l’effetto dell’intralipoterapia – continua la Dr.ssa Gallodoro – è utile combinarla con altri trattamenti  come ad esempio la  carbossiterapia e sono consigliabili trattamenti drenanti e massaggi che incentivano la microcircolazione e permettono di ottenere un effetto ancora più omogeneo». La carbossiterapia è un trattamento che trae origine nell’ambito della medicina termale in cui l’anidride carbonica è impiegata per curare i disturbi legati a una cattiva vascolarizzazione dei tessuti. La CO2 ha infatti un effetto vasodilatatore, riattiva il microcircolo e combatte la stasi venosa aumentando la biodisponibilità di ossigeno per le cellule e di conseguenza il metabolismo cellulare. Attraverso microaghi sottilissimi, si inietta il gas sottocute a una profondità variabile in base allo stadio della cellulite o dei cuscinetti adiposi. Si può agire superficialmente migliorando il microcircolo o più in profondità, andando a colpire le cellule adipose che vengono frantumate con conseguente scioglimento dei cuscinetti.