Perché la medicina estetica può farci stare meglio

Perché la medicina estetica può farci stare meglio

Un seno o un naso rifatti ormai non fanno più notizia. L’addominale scolpito o il gluteo antigravitazionale si impongono alla massa come uno standard da raggiungere con ogni mezzo. La medicina estetica offre oggi tecnologie e tecniche all’avanguardia per il viso e per il corpo, con alti livelli di sicurezza e comfort per il paziente. Meno note e meno discusse sono, invece, le implicazioni psicologiche della medicina estetica. Certe insicurezze legate all’aspetto fisico possono incidere profondamente sulla psiche e sul rapporto col mondo esterno: il risultato è spesso lo sviluppo di un senso di inadeguatezza, di sofferenza, di frustrazione, persino di emarginazione o isolamento.

Come l’immagine corporea si riflette sull’autostima?

Anche se il concetto di bellezza esteriore è cambiato molto nel corso del tempo, è sempre stato considerato come un elemento valoriale. Infatti, l’aspetto esteriore di una persona è il suo primo biglietto da visita. Le altre caratteristiche emergono solamente in un secondo momento e in modo graduale. La società ci impone determinati “canoni” di bellezza: oggi è impossibile ignorare il crescente interesse all’aspetto fisico e alla presentabilità sociale. Ma non è infrequente che, a vario grado, intervengano fattori di dispercezione per quanto riguarda le forme del proprio aspetto fisico, fino ad arrivare a considerare il proprio corpo come difettoso. Questo innesca emozioni di inadeguatezza, di imbarazzo e di non appartenenza tali da influenzare la propria autostima e minare il proprio senso di sicurezza. A volte una dispercezione circa un particolare del proprio aspetto fisico o circa la propria immagine può provocare un notevole disagio. A volte il disagio è tanto grande da rendere difficile esprimere a pieno le proprie potenzialità.

Il ricorso al bisturi non è quindi solo una questione di vanità?

Dietro la volontà di cambiare qualcosa di sé c’è sempre una grande sofferenza. Sottoporsi ad un intervento chirurgico non è una semplice: non è vero che non si corre alcun rischio e che non si avverte alcun tipo di fastidio anche se le procedure chirurgiche oggi sono notevolmente avanzate e molte non richiedono più interventi così invasivi o debilitanti. La chirurgia estetica si occupa di migliorare la qualità della vita di coloro che vivono un disagio a causa di un inestetismo. La disciplina nasce dall’intuizione che l’uomo è sano quando vive la vita in armonia con ciò che lo circonda, con il proprio inserimento sociale ed ambientale. Anche l’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito il concetto di “salute” come una condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale. La salute, quindi, non è esclusivamente l’assenza di malattia o infermità ma è il raggiungimento del benessere a cui, senza dubbio, può contribuire anche la medicina estetica.

Come può la medicina estetica farci stare bene?

Le terapie riservate alla cura personale hanno un comune denominatore: ci fanno stare bene. Dedicare del tempo a sé stessi, concedersi un trattamento di bellezza, vedersi al meglio: tutte queste esperienze influiscono sul sistema limbico, responsabile delle nostre emozioni, generando una sensazione di serenità, benessere e sicurezza. Questo accade perché senza dubbio la modificazione di un difetto, o quello che si percepisce come un difetto, ha l’effetto di rinforzare l’autostima. L’autostima ha una funzione importante nel campo di sensazioni ed emozioni, e può agire in modo inaspettato, producendo un senso di piacere, facendoci sentire vincenti e sicuri, capaci di affrontare con maggior vigore le sfide e gli impegni della nostra vita. E se capita ancora che un trattamento di bellezza venga visto come un atto non necessario, c’è chi lo interpreta come una terapia per la nostra salute. Sentirsi bene con se stessi ed essere in salute, del resto, rappresentano innegabilmente fattori importanti anche nell’affrontare la vita di tutti i giorni, tanto dal punto di vista della socialità quanto sul lavoro.

Qual è il ruolo del medico estetico?

Quello che importa è che il paziente si senta bene e a proprio agio con se stesso. La bellezza infatti passa prima per uno stato di benessere interiore. Alla luce di questo è evidente che il ruolo del medico estetico e del chirurgo plastico diventa più complesso ma di certo più interessante. Entra infatti in gioco nel mio lavoro quotidiano la valutazione dell’aspetto psicologico del paziente, centrale per capire le motivazioni reali che lo portano nel mio studio ed offrirgli così il trattamento più idoneo per soddisfare i suoi bisogni. Il chirurgo plastico non può tener conto solo del risultato puramente tecnico, ma deve essere un confidente, un po’ psicologo, saper valutare i desideri di chi ha di fronte e saper consigliare di volta in volta piccole correzioni che rendano il paziente più sicuro di sé.

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