Anno nuovo, seno nuovo

Quasi sempre quando si sente la necessità di cambiare si inizia da un nuovo taglio o colore di capelli. Perché diciamolo che voler apparire diverse, sentirsi più belle, non è altro che una manifestazione di un’insoddisfazione più profonda. Ed è così anche nel campo della chirurgia estetica. Quasi sempre la richiesta di un trattamento o di un intervento nasce da un disagio, da un problema, dall’insoddisfazione del proprio aspetto, dal dover nascondere un inestetismo o una malformazione.

Ma se esibire un seno armonioso è il desiderio di molte donne, la verità è che madre natura non elargisce democraticamente: l’aplasia o l’ipoplasia mammaria, le anomalie dello sviluppo, le malformazioni, le conseguenze dell’allattamento, l’invecchiamento o i postumi di una mastectomia possono essere disastrosi, creare profondi conflitti e avere ripercussioni negative sull’autostima, sulla psiche, sulle capacità di relazionarsi di una donna.

È per questo che la mastoplastica resta sempre in vetta alle classifiche degli interventi di chirurgia estetica.

Mastoplastica additiva

La mastoplastica additiva è un intervento di chirurgia estetica per aumentare il volume del seno, consigliato a tutte le donne che hanno sempre avuto un seno troppo piccolo o hanno avuto uno svuotamento (in caso di perdita di peso o dopo una gravidanza), ma non presentano un eccesso di pelle o di caduta dei tessuti (ptosi). Si procede inserendo protesi in gel di silicone coesivo, anatomiche o a goccia (se si desidera un seno dall’aspetto naturale) oppure rotonde (se si vuole un aspetto più finto, come se si indossasse sempre un reggiseno push-up). La protesi può essere posizionata dietro la ghiandola mammaria (posizione retroghiandolare), dietro il muscolo pettorale (posizione sottomuscolare) o parzialmente sottomuscolare (dual plane). La scelta dipende da alcuni fattori: dimensioni della protesi, anatomia del torace, dimensioni della mammella, tipo di pelle. Come in molti settori anche in chirurgia plastica la parola d’ordine è naturalità. Pertanto negli ultimi tempi si sta andando un po’ in controtendenza rispetto al passato, con un ritorno alle origini della mastoplastica additiva e cioè all’utilizzo del grasso per aumentare il seno.

Mastoplastica riduttiva

La mastoplastica riduttiva consente di modificare la forma e le dimensioni di un seno troppo grande e cadente o di correggere un’asimmetria mammaria. È indicata se un seno troppo grande provoca disagio o disturbi come mal di schiena ed irritazioni alla pelle, oltre a limitare i movimenti e a rendere difficile praticare qualsiasi sport. L’intervento consiste essenzialmente nella asportazione parziale della ghiandola mammaria e del grasso circostante, in modo da rimodellare la mammella riducendone le dimensioni e, se necessario, sollevarla in una posizione più naturale e giovanile. Per raggiungere questo scopo sono disponibili diverse tecniche, ognuna delle quali presenta vantaggi e svantaggi specifici: la scelta è fortemente influenzata sia dalle dimensioni delle mammelle che dal desiderio di ottenere una specifica forma. In alternativa, e solo in alcuni casi selezionati, è possibile ridurre il seno con la liposuzione.

Mastopessi

La mastopessi permette di risollevare un seno cadente (ptosi mammaria) e di correggere le problematiche di volume associate, ottenendo una forma più naturale e piacevole. Un seno sceso verso il basso o svuotato può essere causato dal normale rilassamento dei tessuti o accentuato da cambiamenti importanti e veloci di peso, dalla gravidanza, allattamento, ecc. La ptosi può riguardare solo la ghiandola mammaria, i capezzoli o entrambi: a seconda del tipo di rilassamento dei tessuti, è indicata una correzione con una tecnica chirurgica differente. Se il rilassamento del seno è minimo e si desidera anche leggermente aumentarne il volume, è disponibile una tecnica innovativa (multi–plane), che grazie all’inserimento di una protesi può risollevare di 2-4 cm il seno con piccole incisioni nascoste.