Mastoplastica riduttiva: quando è necessario farla?
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C’è chi ha il seno piccolo e lo vorrebbe avere più grande, ma ci sono anche moltissime donne che hanno il problema opposto: avere il seno troppo prosperoso infatti può provocare non solo problemi estetici ma anche problemi di salute. La decisione di sottoporsi a una mastoplastica riduttiva dovrebbe essere presa in consultazione con un chirurgo plastico qualificato, che può valutare la situazione individuale, discutere i rischi e i benefici e aiutare a determinare se l’intervento è la scelta giusta.
Che cos’è la mastoplastica riduttiva?
La mastoplastica riduttiva, è un intervento di chirurgia plastica volto a di ridurre il volume del seno. Diverse donne ricorrono a questa operazione per ridurre le dimensioni di un seno troppo voluminoso e/o cadente o per correggere un’asimmetria mammaria. In termini medici si chiama ipertrofia mammaria e consiste nello sviluppo eccessivo della ghiandola mammaria durante la pubertà o la gravidanza, fino a raggiungere il peso di qualche chilogrammo nelle cosiddette gigantomastie. A causarla sono fattori costituzionali, ormonali e anche una predisposizione ereditaria.
Quando serve la mastoplastica riduttiva?
La mastoplastica riduttiva ha prevalentemente finalità funzionali: un seno di grandi dimensioni, infatti, può essere estremamente fastidioso, in quanto può provocare dolore alla schiena, alla regione cervicale, lombare e alla regione mammaria, cefalee, problemi di respirazione, dermatiti e ulcerazioni in corrispondenza delle spalline del reggiseno e nella piega sottomammaria, nonché problemi estetici e psicologici conseguenti alle limitazioni che un seno troppo grande può comportare nella scelta dell’abbigliamento, nello svolgimento di un’attività sportiva, nella vita sessuale o nella sfera sociale di una donna.
Quali sono le principali ragioni che spingono le donne all’intervento?
Molte donne desiderano un seno più proporzionato rispetto al resto del corpo, per un aspetto più equilibrato e armonioso. Ma non solo. Ecco le principali ragioni che spingono all’intervento di mastoplastica riduttiva:
- Dolore cronico alla schiena, al collo e alle spalle, provocato sia dall’elevato peso delle mammelle sia dalla tendenza di nasconderle. Questo causa cifosi (gobba) o rotazioni (scoliosi) della colonna vertebrale.
- Irritazioni cutanee croniche/ricorrenti, che insorgono a livello del solco mammario e nella parte inferiore del seno.
- Disistima e cattiva visione della propria immagine. Molte donne non si sentono a proprio agio indossando alcuni vestiti particolari come canottiere o abiti scollati, in quanto un seno grande tende ad attirare gli sguardi.
- Difficoltà mentre si dorme. Un seno eccessivamente grande può essere assai ingombrante ed ostacolare la posizione durante il sonno.
- Impossibilità a svolgere qualsiasi attività fisica. Un seno grande può causare difficoltà nello svolgimento di normali attività quotidiane e nella pratica sportiva e quasi sempre è associata a problemi nella vita di relazione sociale e sessuale.
Quando fare la mastoplastica riduttiva?
Per prevenire l’insorgenza e l’aggravarsi di problematiche psicofisiche è necessario operarsi il prima possibile. La mastoplastica riduttiva si può eseguire su pazienti di qualsiasi età. Tuttavia, si consiglia sempre di aspettare la fine dello sviluppo e, se si ha intenzione di avere figli, attendere di aver portato a termine le gravidanze desiderate. Il seno, infatti, nelle donne incinte subisce un accrescimento che potrebbe rendere parzialmente inutile l’intervento di mastoplastica riduttiva.
Si può allattare dopo la riduzione del seno?
Sì, si può allattare anche dopo essersi sottoposte all’intervento di mastoplastica riduttiva. Esistono delle tecniche chirurgiche particolarmente sofisticate che consentono di asportare grandi quantità di tessuto e nello stesso tempo di lasciare inalterata la struttura della ghiandola mammaria.
Come si esegue l’intervento?
L’intervento viene eseguito in anestesia generale: si asportano cute e tessuti mammari in eccesso, spostando l’areola più in alto e rimodellando i rimanenti tessuti in una forma più piccola, più alta e proiettata. L’intervento di solito non è doloroso e il recupero è molto rapido poiché la paziente, pur convalescente, beneficia subito di un piacevole senso di leggerezza.
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