Addominoplastica

È la tecnica chirurgica che premette di riavere un ventre piatto

Durata: 180 minuti

Anestesia generale

Degenza: 1-2 notti

Tempi di recupero: 14-21 giorni

L’addominoplastica è la procedura chirurgica con la quale si asporta il grasso e la cute in eccesso dalla porzione media ed inferiore dell’addome e con la quale eventualmente si ricostruisce l’integrità dei muscoli della parete addominale. Quest’intervento modifica in maniera eclatante la protrusione dell’addome, ma il tutto a scapito di cicatrici permanenti che, a seconda dei casi possono anche prolungarsi da una spina iliaca all’altra.

I migliori candidati per quest’intervento sono pazienti in relativa buona salute, con eccesso di grasso e mantello cutaneo come può accadere a donne in seguito ad una gravidanza che ha disteso i loro tessuti in maniera eccessiva o ancora pazienti che abbiano una ridotta elasticità cutanea in seguito ad un notevole calo ponderale (ex obesi).

L’addominoplastica non va in nessun caso considerata una scorciatoia alla dieta e quindi pazienti francamente in sovrappeso devono posporre l’intervento al dimagrimento. Così anche le pazienti che hanno in animo di avere un altro figlio è opportuno che attendino, per non rischiare di invalidare totalmente l’esito dell’intervento.

L’intervento chirurgico
La procedura chirurgica richiede da 2 a 4 ore a seconda dell’estensione del difetto da correggere. Comunemente l’incisione chirurgica si estende da una spina iliaca all’altra passando subito al di sopra della regione pubica. Poi si separano i tessuti cutaneo e sottocutaneo dalla parete addominale estendendo lo scollamento fino alle costole. I muscoli vengono avvicinati tra loro lungo la linea madiana ( se vi è diastasi) e la cute viene quindi stirata verso il basso ed asportata nella sua porzione in eccesso. Una seconda incisione viene fatta intorno all’ombelico per liberarlo ed effettuare il suo spostamento. Nelle addominoplastiche parziali (mini-addominoplastiche) questa incisione può essere evitata. Generalmente vengono inseriti a fine intervento due tubi di drenaggio.

Una mini-addominoplastica invece può richiedere un minor tempo chirurgico. L’incisione è più corta di quella descritta in precedenza; si scolla una porzione di tessuto compresa tra la linea di incisione e l’ombelico, si stira verso il basso e si rimuove la porzione in eccesso prima di riaccostare i margini.

L’Anestesia
L’addominoplastica classica viene effettuata in Anestesia Generale.

Il post-operatorio
Dopo l’intervento la/il paziente indosserà una guina di contenzione.
Il dolore, presente soprattutto nei casi in cui vengono riaccostati i muscoli, viene controllato con terapia farmacologica. Le normali attività lavorative potranno essere riprese non prima di due settimane ed un’eventuale attività sportiva non prima di 6 settimane.

Il/la paziente avvertirà una ridotta sensibilità della cute addominale che riprenderà gradualmente nel corso delle settimane o talvolta di alcuni mesi.

Ripresa dell’attività
Il ritorno alle normali attività è in relazione all’entità dell’intervento subito, alle condizioni fisiche in cui si è affrontato l’intervento chirurgico ed alle singole capacità reattive. Una ripresa graduale non comincerà comunque prima di due settimane. La cicatrice sembrerà addirittura peggiorare nei primi 5-6 mesi per poi gradualmente andare a migliorare nel’arco di almeno 9-12 mesi dall’intervento.

L’addominoplastica, sia essa parziale o completa, da ottimi risultati a quei/quelle pazienti che hanno problemi di eccesso cutaneo o di muscoli rilassati. Le aspettative devono quindi essere realistiche e bisogna essere preparati ad una lunga ed importante cicatrice. L’addominoplastica può cambiare l’aspetto e restituire quella self-confidence perduta.

Tutti gli interventi chirurgici portano con sé un minimo di imprevedibilità e di rischio. Le complicanze sono costituite da infezioni (da trattare con terapia antibiotica), ematomi, sieromi (che vanno eventualmente drenati), tromboflebiti degli arti inferiori (il cui rischio viene minimizzato con la mobilizzazione precoce del/la paziente). Talvolta può manifestarsi una cattiva guarigione che può portare ad importanti cicatrici che richiedono un secondo intervento correttivo.